In un paese democratico, in cui vengono garantiti libertà di pensiero, di opinione e di parola è sacrosantamente giusto accogliere, rispettare e riflettere su quanto viene espresso. Ma quando ciò che viene detto si trasforma in un fastidiosissimo e reiterato “lamento” riguardo argomenti, situazioni e circostanze che nulla hanno a che vedere con la reale e sincera preoccupazione per la comunità, ci si domanda se a muovere le corde vocali e la penna di chi si “lamenta” sia esclusivamente la mancata “elaborazione del lutto “ per la perdita o dalla preoccupazione, che sfocia quasi in terrore, del non sentirsi più garantiti rispetto ad interessi personali, pubblici ed, ahinoi, privati (anzi, a questo punto, dato il senso di impotenza vissuto, più che per i secondi che per i primi). E allora, scatta la molla della vendetta a tutti i costi, delle minacce che fanno solo sorridere per quanto sono maldestre ed intrise di risentimento, dei tentativi malsani di affondare un qualcosa che è appena nato, che sta crescendo e che, come un bambino che impara a camminare, cade e si rialza, esperendo ed imparando dagli errori, rimettendo in discussione il proprio essere ed il proprio operato. Con DEDIZIONE ed UMILTÀ, parole troppo complicate per essere comprese a fondo da chi non ha ancora compreso, anche se la vita glielo sbatte in faccia quotidianamente, che se la nostra stessa essenza è fatta di “relazioni”, ebbene, sarebbe il caso che quest’ultime fossero scevre di arroganza e presunzione, di orgoglio e cattiveria gratuita e fossero meno colorate da quel senso di rivalsa verso il mondo intero, testimone del credito vantato verso una vita ritenuta ingiusta. Beh, mettersi davanti allo specchio non è cosa semplice! Si potrebbe scoprire un’immagine priva di bellezza e solarità, deformata dall’aver vissuto tra bugie ed inganni, malvagia ed egoista. E allora basta con i lamenti che ci avvolgono in una spirale negativa ed oscura. In fondo gli stessi meccanismi di cui ci si lamenta sono già stati esperiti proprio da chi si lagna, con la differenza che ora non si è mossi da spregiudicatezza e irriverenza verso regole ed istituzioni. E’ tempo di proposte serie ed innovative che facciano spiccare il volo ad una comunità che da sempre si è sempre contraddistinta e che da sempre ha fatto dono di eccellenze a tutti i livelli della società civile. A chi progetta, sperimenta e rischia mettendoci la faccia un sentito AD MAJORA, a chi ossessivamente si ostina a procrastinare il fastidioso lamento chiediamo che ponga fine a questo strazio.

redazione