2015 OTT-Apr

Chiesa SS. Annunziata

La chiesa dell'Annunziata è una tipica costruzione in stile neogotico, ne è un tipicoesempio il portone sormontato dal rosone. All'interno la chiesa presenta magnifiche decorazioni che adornano la volta del coro, bellissimi affreschi dell'abside, pregevoli stucchi ad imitazione marmo sulle pareti e sulla navata. Le bifore laterali ed il rosone della facciata principale sono caratterizzati da bellissime vetrate policrome. Il pavimento è rivestito a mosaico in pietra nera. Verso il centro della navata, di fronte la cappelletta di S. Francesco, si trova un "prezioso" confessionale, in legno, finemente intagliato e scolpito da un ebanista locale, Gabriele Falsetti. che è ancora oggi segno eloquente dell'artigianato nostrano di quegli anni; l'opera si struttura in due elementi fondamentali: il pulpito ed il confessionale. Altra opera artigianale di pregevole fattura è l'organo, dove vi è apposto il nomedell'autore: A. Policicchio. 1878, posto sulla balconata che sormonta l'entrata. Vicino l'organo, rivolta verso l'altare, vi è una colomba in ferro, probabilmente di fattura medievale. non curata nei dettagli. Solitamente la colomba simboleggia lo Spirito Santo e veniva posta vicino l'altare, quindi probabilmente è stata spostata in tempi successivi e recenti. Particolare originalità presenta il Gruppo della Natività, forse unico al mondo. La Madonna è seduta come Regina dei cieli, mentre le mani coprono il bimbo Gesù con un velo. Il viso virgineo rivela l'estasi, lievemente profusa di dolce mestizia. Gli occhi fissano il divino Piccolo, che giace sul ginocchio sinistro. Il Bimbo, invece, con le braccine aperte, e sorridente, dimostra la gioia e la felicità di essere nato in vista della redenzione del genere umano. S. Giuseppe è in adorazione, genuflesso col ginocchio sinistro. Il tutto è di una meravigliosità singolare. Non ci si stanca mai di guardare e contemplare. La scultura è opera della Scuola fiorentina del maestro Gino Coppodè. Visto la bellezza dell'opera e l'accuratezza dei dettagli, si suppone che il Bambinello sia opera diretta del maestro, mentre la parte restante è opera degli artigiani allievi della bottega. Il Gruppo della Natività risale alla fine del 1800 e arrivò a Lago nel dicembre del 1907, per interessamento del Sig. Ferdinando Posteraro. La spesa relativa all'opera ammontava a lire 1016 sostenuta pper gentile concessione dalla Sig.ra Arnelia Posteraro, presso la quale siconservava l'originale, da come possiamo apprertdere dalla fotocopia della fattura originale, inviata dallo "studio di scultura in legno" dì M. Coppedè, in Firenze, a Ferdinando Posteraro, il 12 aprile 1907. Il gruppo della Natività, con solenne processione, fù intronizzato nella chiesa dell'Annunziata. In seguito Antonio Spina scolpì due pastori in grandezza naturale; uno con la zampogna e l'altro con una pecora tra le braccia, opere anch'esse pregevoli ma che sanno di stile del "presepio napoletano". Tra le carte della defunta signorina Emilia Vozza, datate 1917, vi è una "ninna nanna", insegnata da Assunta e Maria Mazzotti ad un gruppo di ragazze, che veniva cantata presso la Natività, durante le sacre funzioni. Un'altra caratteristica importante della chiesa è la torre campanaria, che domina l'intero paese, infatti, attraverso i suoi archi ogivali lo si può ammirare dai quattro punti cardinali. Essa, per la sua struttura, merita un discorso più approfondito, perchè pone al visitatore molti interrogativi. L'osservazione del manufatto, infatti, Lascia intendere che si compone di tre parti sovrapposte in epoche successive. La parte inferiore con la porta d'accesso è quadrata e si innalza per metri (per l'esattezza 19.60). La porta è ornata da un arco a tutto tondo in tufo, ed immette in un atrio che consente dí accedere alla scala a chiocciola in pietra che conduce ai vani superiorie alla sagrestia, attraverso un corridoio. La parte superiore a questa è ottagonale e presenta quattro aperture rotonde, di cui due complete di piccoli rosoni in tufo di artistica fattura. Nella parte finale sono collocate tre campane e la sua struttura è costituita da otto archi gotici, sormontati da una corona ad otto croci trilobate.

 

Il 6 dicembre festività di San Nicola di Bari, festa patronale, è usanza che i bambini vadano in giro per le vie del paese a chiedere i "Panicialli". Caramelle o dolcini e negli ultimi anni soprattutto monete. "Santu Nicova di cucchiatialli mi haciti i panicialli e si un mi vuliti hare, Santu Nicova ve vo vrusciare!"

- Tradizione Popolare
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foto 1: Interno navata centrale; foto 2 altare laterale navata sinistra; foto 3: panorama dal campanile

 

Video realizzato dalla redazione © Paolicolor

 

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recensioni i tuoi commenti

  • Paesino bello, Chiese meravigliose, serve più organizzazione & Ripe designed for me.

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    Francesco Spizzirri
    - Napoli

  • Ho mangiato benissimo. Complimenti. Spero di ritornare al più presto

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    Mirella Spadafora
    - Roma

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